| ECONOMIA DELLA REGOLAMENTAZIONE E DELLA CONCORRENZA
(obiettivi)
OBIETTIVI FORMATIVI:
Il corso ha lo scopo di fare acquisire dagli studenti le conoscenze di base per interpretare i processi di innovazione e di creazione delle conoscenze e delle competenze, che costituiscono un fattore critico di successo e di competitività sia di un’'impresa che di un sistema produttivo nazionale e locale. Il processo di adozione e diffusione delle innovazioni è caratterizzato da processi di apprendimento di tipo interattivo cui partecipano attori molteplici, sia interni che esterni alle singole imprese e radicati in sistemi di innovazione nazionali o locali specifici, dalla combinazione creativa di elementi di conoscenza preesistenti e di competenze disciplinari diverse e tra loro complementari, dalla focalizzazione nella soluzione di problemi specifici e dalla gradualità e cumulatività del cambiamento tecnologico nell’ambito di traiettorie di sviluppo di tipo settoriale.
Particolare attenzione viene dedicata allo studio del processo di innovazione nelle piccole e medie imprese operanti in settori a tecnologia intermedia, che sono caratterizzati da un processo veloce di innovazione e da reti complesse e flessibili, nelle quali circolano informazioni e conoscenze tacite, e nei quali a differenza dei settori “high-tech” l'’innovazione dipende in modo cruciale da fattori diversi dall’'investimento in ricerca e sviluppo.
La prima parte del corso considera gli elementi della struttura dei settori produttivi sia industriali che dei servizi privati, come le economie di scala, le barriere all’entrata, la produttività, gli investimenti e la domanda finale e intermedia , che secondo la letteratura teorica recente ne condizionano fortemente i processi di sviluppo. Inoltre, illustra gli studi empirici recenti in Italia e Europa sullo sviluppo dei settori industriali e dei servizi, sui processi di internazionalizzazione delle imprese e le differenze con i sistemi industriali dei paesi non europei in rapida crescita.
La seconda parte del corso considera in profondità gli sviluppi recenti della teoria dell’innovazione, come i regimi tecnologici e i pattern settoriali dell’innovazione, le concettualizzazioni della tecnologia, dell’innovazione, della conoscenza e delle competenze, le nuove forme di organizzazione a rete nelle imprese moderne, i sistemi nazionali di innovazione, i processi di apprendimento interattivo e il knowledge management tradizionale e territoriale e l’integrazione tra produzioni industriali e i servizi alle imprese basati sulla conoscenza.
Infine, la terza parte del corso considera la dimensione territoriale della struttura industriale e dei processi di innovazione, con particolare riferimento alle teorie della localizzazione industriale, all’agglomerazione/dispersione geografica delle attività economiche, al modello dei network, le teorie dei sistemi produttivi locali e dei sistemi di innovazione regionali e alla struttura e innovazione nelle aree urbane.
In particolare il corso mira ad affrontare i seguenti problemi delle strategie industriali a scala europea.
Nuove politiche macroeconomiche e fiscali Il drastico rallentamento della crescita economica in Europa richiede il rilancio della domanda interna, una diminuzione dell'avanzo corrente, maggiori tassi di crescita e inflazione, un tasso di disoccupazione più basso e una minore diffusione dei tassi di interesse, attraverso un ampio programma europeo di maggiore privato investimenti pubblici (sia materiali che immateriali, sia europei, nazionali e locali) finanziati da un nuovo bilancio dell'UE, da nuove regole sui bilanci nazionali ("regola d'oro"), dal QE della BCE, dalla BEI e anche dalla grande fondi privati
Nuove politiche industriali e del lavoro Una nuova politica industriale orientata ai cittadini e al territorio fatta: a) con le persone come lavoratori che operano in un sistema produttivo territoriale, b) per le persone come consumatori e per i loro bisogni in un dato territorio e c) con i cittadini che hanno un’identità comune e prendono decisione collettive in un dato territorio. Una nuova strategia di strategia industriale orientata alla domanda interna piuttosto che all'esportazione mira a promuovere una riconversione verso nuove produzioni, guidata dalle nuove esigenze dei cittadini e incorporata nel territorio, nei sei campi di: nutrizione, alloggio, mobilità, tempo libero e cultura, salute e istruzione, ambiente e risparmio energetico. Dovrebbe mirare a rilanciare infrastrutture, investimenti fissi e investimenti immateriali in risorse umane, conoscenza, creatività, progettazione tecnica e nuova organizzazione del lavoro e R & S.
Nuove politiche territoriali, urbane e ambientali Il territorio è il quadro politico prioritario per la nuova strategia industriale europea poiché la vita delle persone dipende da un ambiente naturale e urbano esterno ben preservato. Nuovi attori e movimenti civici sono entrati nell'arena politica proponendo visioni innovative della comunità. Le grandi aree metropolitane, le reti di città medie e piccole e le aree rurali e periferiche, in tutto il territorio europeo, indicano il ruolo cruciale per il futuro dell'UE di azioni congiunte per promuovere progetti che salvaguardino l'ambiente naturale, valorizzando il valore di " beni comuni "per i cittadini nelle varie città e comunità locali e investimenti in infrastrutture materiali e immateriali. Questi nuovi investimenti promuoveranno produzioni moderne e nuovi posti di lavoro qualificati. In effetti, i cittadini e le loro condizioni di vita rappresentano il "bene comune" cruciale europeo che promuove il rafforzamento della Comunità europea.
Valore aggiunto europeo di una nuova strategia industriale e governance multilivello. L'intervento pubblico svolge un ruolo cruciale nell'orientare il cambiamento economico e sociale e nel promuovere investimenti privati e pubblici. È necessario facilitare l'aggregazione della domanda individuale a livello regionale, interregionale, nazionale ed europeo e lo sviluppo dell'offerta aggregata in nuove produzioni strategiche - mercati per l'economia europea. Una nuova politica industriale, come le politiche monetarie e fiscali, deve necessariamente essere coordinata su scala europea, e nessun paese può agire in modo indipendente senza determinare effetti esterni positivi o negativi (ricadute) per altri paesi. Una strategia industriale europea che promuova la crescita economica e una migliore qualità della vita nelle diverse aree dell'Unione europea rappresenti sicuramente un "valore aggiunto europeo" rispetto ai limiti dell'attuale politica economica, monetaria e fiscale europea e nazionale. In particolare, una nuova strategia industriale, che aumenta la crescita del PIL e migliora la qualità della vita dei cittadini europei, con investimenti e innovazioni, con "posti di lavoro migliori e più numerosi", contribuisce anche a migliorare le condizioni sociali e a creare un'identità comune, stimolando così fiducia comune e rafforzamento delle istituzioni europee.
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE: abbiano dimostrato conoscenze e capacità di comprensione che estendono e/o rafforzano quelle tipicamente associate al primo ciclo e consentono di elaborare e/o applicare idee originali, spesso in un contesto di ricerca
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE: siano capaci di applicare le loro conoscenze, capacità di comprensione e abilità nel risolvere problemi e tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi al proprio settore di studio
AUTONOMIA DI GIUDIZIO: abbiano la capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi sulla base di informazioni limitate o incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali e etiche collegate all’applicazione delle loro conoscenze e dei loro giudizi
ABILITÀ COMUNICATIVE: sappiano comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, nonché le conoscenze a esso sottese, a interlocutori specialisti e non specialisti
CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO: abbiano sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di continuare a studiare per lo più in modo auto-diretto e autonomo
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