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COSTRUZIONI IDRAULICHE URBANE
(obiettivi)
Il corso si prefigge lo scopo di indirizzare l’allievo alla conoscenza delle principali nozioni dell’idraulica applicata e dei criteri di progettazione delle principali infrastrutture idrauliche. A tale scopo si illustrano i diversi problemi, si espongono i criteri seguiti per risolverli e si descrivono le opere tipo.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO. Conoscenza e capacità di comprensione: Le conoscenze e gli strumenti base forniti allo studente devono consentirgli di affrontare problematiche progettuali più complesse. Lo studente deve essere in grado di comprendere la natura delle problematiche e predisporre le attività necessarie per la sua risoluzione.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione: Lo studente è chiamato a sviluppare verifiche progettuali su schemi di adduzione e distribuzione dell'acqua potabile nonché su reti fognarie urbane.
Autonomia di giudizio: Lo studente dovrà dimostrare di saper interpretare la cartografia tecnica; individuare le interferenze con infrastrutture stradali e ferroviarie esistenti; valutare possibili problematiche geologiche e geotecniche. Gli strumenti forniti consentiranno allo studente di rispondere rapidamente con stime parametriche.
Abilità comunicative: Lo studente dovrà dimostrare di saper presentare il proprio progetto, descrivere le verifiche effettuate, giustificare i risultati con un linguaggio tecnico riconosciuto nel settore delle Costruzioni Idrauliche.
Capacità di apprendere: Lo studente dovrà essere autonomo nella scelta dei materiali e delle tecnologie realizzative sulla base delle condizioni operative dell'infrastruttura, la comprensione dei manuali e schede tecniche dei prodotti.
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FISCHIONE PIERA
( programma)
PRIMA PARTE - Fondamenti di idraulica Introduzione al corso. Proprietà fondamentali dei liquidi. Peso specifico e densità. Pressione. Viscosità. Idrostatica. Principio di Pascal. Pressione idrostatica. Altezza piezometrica. Spinta idrostatica. Legge di Archimede. Equilibrio dei corpi galleggianti. Idrodinamica. Regimi di corrente. Equazione di continuità. Liquidi perfetti e liquidi reali. Equazione di Bernouilli per i liquidi perfetti. Attriti interni ed attriti esterni. Equazione di Bernouilli per i liquidi reali. Regime laminare e regime turbolento. Esperienza e numero di Reynolds. Equazione del moto uniforme dell’acqua nelle tubazioni in pressione. Calcolo delle perdite di carico. Coefficienti di scabrezza. Formula di Chezy-Bazin e formula di Darcy. Formula di Gauckler-Strickler. Altre formule per il calcolo delle perdite di carico nelle condotte in pressione. Perdite di carico localizzate. Andamenti della linea piezometrica. Problemi di condotte in moto uniforme. Condotte semplici e condotte complesse. Sifoni. Impianti di sollevamento. Deflusso a pelo libero. Corsi d’acqua naturali, canali artificiali, tubazioni. Legge del moto uniforme. Coefficienti di scabrezza. Scale di deflusso. Casi pratici sull’utilizzo delle scale di deflusso. Foronomia. Legge di Torricelli. Luci a battente, coefficiente di efflusso, luci a battente rigurgitate. Tempo di svuotamento di un serbatoio. Luci a stramazzo; stramazzo Bazin; stamazzo a larga soglia. Venturimetri.
SECONDA PARTE - Costruzioni Idrauliche Le caratteristiche dell’acqua potabile. Fabbisogni idrici e variabilità dei fabbisogni (stagionale, settimanale, oraria). Schema generale di un acquedotto. Captazione. Sorgenti. Falde. Pozzi. Derivazione da corpi idrici superficiali. Potabilizzazione. Acquedotti esterni. Dimensionamento e schema di calcolo. Tracciati e problematiche relative alla scelta dei tracciati. Impianti di sollevamento. Disconnessione tra l’acquedotto esterno e l’acquedotto interno. Serbatoi. Requisiti e funzione. Reti di distribuzione. Problemi riguardanti la definizione della portata di punta. Definizione e tipologia della rete. Calcolo di progetto e verifiche. Materiali per le tubazioni di acquedotti. Corrosione. Opere d’arte negli acquedotti. Elementi di impiantistica per la distribuzione di acqua all’interno degli edifici. Autoclavi. Fognature. Sistema misto e sistema separato. Tipi di fogne e di collettori. Definizione delle portate nere e delle portate bianche. Legge di pioggia. Metodi di calcolo. Metodo della corrivazione. Materiali delle tubazioni per le fognature. Opere d’arte. Impianti di sollevamento. Scaricatori di piena. Impianti idraulico-sanitari all’interno degli edifici. Colonne e collettori di scarico. Pluviali. Sifoni. Ventilazione.
 Vittori, G., & Blondeaux, P. (2017). Note di idrodinamica. Genova University Press.; Augusto Ghetti, “Idraulica” – Edizioni Libreria Cortina, Padova; Citrini D., Noseda G., “Idraulica” – Ed. Ambrosiana, Milano; Alfonsi, G., & Orsi, E. (1988). Problemi di Idraulica e Meccanica dei fluidi. CEA; Adami A., Di Silvio G. - Esercizi di Idraulica - Edizioni libreria Cortina (Padova) Appunti del corso Girolamo Ippolito, “Appunti di Costruzioni Idrauliche” – Liguori Editore; Frega G., “Lezioni di Acquedotti e Fognatura” – Liguori Editore Arredi F., “Costruzioni Idrauliche” – Utet L. Da Deppo, C. Datei, V, Fiorotto, P. Salandin - Acquedotti - Edizioni Progetto (Padova) G. Becciu, A. Paoletti - Fondamenti di Costruzioni Idrauliche - UTET Centro Studi Deflussi urbani - Sistemi di Fognatura, manuale di Progettazione - Ed. HOEPLI
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8
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ICAR/02
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60
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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8039381 -
COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 3 + LABORATORIO
(obiettivi)
OBIETTIVI FORMATIVI: L’'insegnamento è volto alla trasmissione di metodologie e strumentazioni operative orientate a progettare ed eseguire opere nel campo dell'architettura. L’'insegnamento è il terzo dei quattro che riguardano la Composizione architettonica; pertanto, esso presuppone che l'allievo possegga le conoscenze acquisite nei precedenti due specifici insegnamenti. Sulla base di tali preliminari conoscenze, l'obiettivo formativo dell’'insegnamento è in particolare quello di cogliere il significato espressivo delle relazioni che le creazioni architettoniche stabiliscono nel loro contesto rispetto alla diversità morfologica dello spazio abitato, alle differenti condizioni della sostenibilità del suo uso. Per tali ragioni, e per corrispondere agli aspetti empirici del progetto, l’insegnamento è suddiviso in: - lezioni frontali sugli aspetti procedurali propri del progetto di architettura attinenti al tema; - esercitazioni progettuali applicative, secondo vincoli dati (dimensionali, d’uso e contestuali); - attività di laboratorio che riguardano: a) la conoscenza dei luoghi di intervento progettuale; b) la de-costruzione di opere di architettura significative attinenti al tema; c) aspetti specifici della professione e delle funzioni dell’architetto progettista.
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE: La metodologia di insegnamento tiene conto del carattere sperimentale empirico del progetto di architettura; in tal senso essa è predisposta per comprenderne i principi e determinare nell’'allievo la consapevolezza critica dei più recenti sviluppi e campi di applicazione nel settore. La scelta del tema che caratterizza ogni anno di insegnamento (il tema è ripetuto con variazioni solo per due anni consecutivi) è strumentale alla acquisizione di una consapevolezza ideativa volta alla risoluzione dei problemi affrontati; questa deve tenere conto delle relazioni determinate da un preciso programma di intervento e dai caratteri morfologici di un altrettanto preciso contesto fisico. Il tema, oltre agli aspetti propri di un insegnamento di composizione, risponde in particolare: - ad una costanza dei rapporti di scala (architettonica fino al dettaglio, urbana e del territorio) che esclude qualsiasi discendenza del particolare architettonico dall'organizzazione generale dell’'edificio e propone una visione unitaria del procedimento progettuale; - del riconoscimento del vuoto come aspetto espressivo e analitico delle relazioni determinate dall'ambiente abitato, e come base per la decodificazione degli spazi urbani – anche storico-archeologici – e di quelli aperti della campagna. Per quanto riguarda le relazioni tra programma di intervento e contesto fisico: - nel programma sono definiti i vincoli dimensionali e d’uso per lo svolgimento dell’esercizio progettuale (dati "oggettivi” dell'esperienza); - il contesto fisico presuppone la valutazione analitica dei suoi caratteri morfologici e delle loro potenzialità trasformative (dati “"interpretativi” dell'esperienza). Le attività formative previste per incrementare la conoscenza e le capacità di comprensione si basano principalmente sulla didattica frontale (lezioni ed esercitazioni) e sulle esperienze condotte nel laboratorio di progettazione. All’inizio delle attività formative e per il loro svolgimento vengono forniti sul sito dedicato (https://didatticaweb.uniroma2.it/): - il programma generare dell’'insegnamento con la sua organizzazione complessiva e la spiegazione del tema, la bibliografia di riferimento, i tempi e le modalità di consegna delle revisioni intermedie, le modalità di esame; - il programma specifico per l’esercizio progettuale (vincoli dimensionali, d'uso, vincoli derivati dal contesto fisico dell’'intervento); - il materiale di base per lo svolgimento dell’'esercizio progettuale principale (file dwg dei disegni di rilievo e planimetrici dell'area interessata, foto dei luoghi ed eventuali loro descrizioni); - il layout delle tavole (file dwg) per le consegne intermedie e per l'esame. Nel corso dello svolgimento delle attività formative e sempre sul sito dedicato, vengono puntualmente comunicati tramite appositi avvisi: - i temi delle lezioni, con eventuale relativa bibliografia di riferimento; - considerazioni sullo sviluppo degli esercizi; - modalità puntuali di interazione docente-allievi e/o allievi-allievi. L’'insieme delle attività presuppone l'approfondimento autonomo svolto con la ricerca bibliografica, eventuali sopralluoghi nelle aree di intervento degli esercizi progettuali, e la possibile integrazione di conferenze e letture di altri docenti.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE: Le attività formative previste nell’'insegnamento sono calibrate al fine di sollecitare il processo ideativo dell'allievo come metodo proprio, rafforzandone la conoscenza e la comprensione dei problemi affrontati in modo totalmente autonomo: condizione, questa, che permette all'allievo di sviluppare in modo creativo le proprie idee e di affrontare la complessità delle relazioni che presuppone l'esercizio del progetto di architettura con le sue incertezze tecniche e l’'interpretazione di informazioni non sempre complete, anche nell’'interazione con altre competenze. Sulla base del tema affrontato, l'allievo è tenuto ad elaborare esercizi progettuali soggetti a revisioni individuali e di gruppo, tramite la redazione di elaborati grafici, la realizzazione di modelli architettonici virtuali e fisici, la simulazione di tecniche di implementazione ed ottimizzazione grafica (secondo quanto previsto nel Programma dell’'insegnamento fornito sul sito https://didatticaweb.uniroma2.it/). Le revisioni degli esercizi progettuali, predisposte al fine di suggerire le giuste direzioni e stimolare il lavoro, sono pubbliche per permettere la più ampia circolazione delle singole proposte e il loro confronto; tutti gli allievi sono tenuti a parteciparvi attivamente (anche con quesiti rivolti ai propri colleghi) in modo da sollecitare lo scambio dei modi operativi ed il reciproco arricchimento problematico delle informazioni. Gli esercizi progettuali condotti in gruppo richiedono che i gruppi non siano mai formati dagli stessi allievi, per salvaguardarne l'individualità dell'esperienza all’'interno di uno scambio dialettico che costituisce un aspetto caratterizzante la professione di ingegnere e architetto. I risultati dell'apprendimento sono verificati attraverso la valutazione conclusiva degli elaborati individuali (secondo il layout delle tavole fornito e i modelli architettonici) e la presentazione dei lavori in pubblico (la classe di colleghi e tutta la comunità di studenti e docenti). La natura empirica dell’esperienza progettuale e la sua influenza sulla metodologia dell'insegnamento permettono di enunciare i criteri stabiliti per la graduazione del voto finale.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO: La metodologia di insegnamento e la conseguente definizione del tema annuale tengono conto della necessità, per l'allievo, di svolgere esercizi progettuali attraverso la conduzione di indagini analitiche e l'uso di modelli sperimentali, comunque riferibili alla tradizione disciplinare della composizione architettonica e urbana. Il duplice rapporto con i vincoli imposti per gli esercizi progettuali e il contesto morfologico di intervento, consente di effettuare valutazioni critiche appropriate che permettono di arrivare a definire soluzioni concrete, anche sotto l'aspetto applicativo delle tecniche di settore più avanzate. Tutti gli approfondimenti sono svolti in funzione degli esercizi progettuali, comprese le indagini, siano esse votate alla comprensione delle opere significative analizzate come risultato di procedimenti progettuali identificabili, sia dei luoghi di intervento. Il rapporto tra queste principali ma diverse modalità dialettiche di conoscenza (cui sono subordinate la ricerca bibliografica o eventuali contributi di letture e conferenze tenute da docenti di altre università o da specialisti e professionisti esterni al mondo universitario) sollecita nell'allievo la possibilità di formare una propria autonomia di giudizio e lo sviluppo di una strada creativa personale, distante da acritiche ricopiature di opere altre o da formalismi fini a se stessi, e basata invece sul concreto riconoscimento e sulla interpretazione dei dati forniti e di quelli fisici presenti nei luoghi di intervento.
ABILITÀ COMUNICATIVE: Trattandosi di uno degli insegnamenti avanzati della composizione architettonica, la sua metodologia tiene in considerazione il particolare ruolo professionale che il progettista di opere architettoniche è tenuto a svolgere come guida o leader, nel contesto nazionale e internazionale, in gruppi cui afferiscono diverse competenze disciplinari. Per tale motivo, l'attività del laboratorio aggregato all’'insegnamento ne prevede la strutturazione come una sorta di “ studio professionale” che affida agli allievi precise responsabilità gestionali e comunicative dei risultati raggiunti; le attività comunicative sono realizzate anche attraverso lo svolgimento di seminari intermedi parzialmente autogestiti (ovvero mediati dalla docenza). L’'abilità comunicativa è inoltre favorita dalla organizzazione delle modalità di presentazione degli esercizi progettuali in tutte le verifiche; tenuto conto che nel programma dell'insegnamento è prevista la richiesta di precisi elaborati grafici e modelli, con l’'indicazione delle scale di rappresentazione, e che viene fornito il layout delle tavole per le presentazioni, la disposizione dei disegni nelle stesse tavole, come la realizzazione dei modelli virtuali e fisici, deve corrispondere al senso di ciascuna singola espressione progettuale e alle idee che la sottendono. Si tratta di un ulteriore esercizio assimilabile, per esempio, al livello di comunicazione di un concorso di progettazione (uno degli strumenti diffusi per gli incarichi professionali, nel nostro Paese e all'estero); tale esercizio permette inoltre l'emancipazione della lingua parlata come strumento di spiegazione pedissequa dei dati progettuali e la sua utilizzazione, invece, come dialettica spiegazione dei suoi procedimenti e dei suoi principi fondanti, indipendentemente dalle modalità di trasmissione utilizzate (orali, scritte, digitali, ecc.). Questa prassi didattica permette di valutare, per ogni risultato progettuale, la coerenza tra le idee concepite come modalità risolutive dei problemi posti e l’'espressione architettonica che da esse deriva.
CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO: L'insegnamento presuppone l’integrazione di conoscenze diverse; il programma di intervento fornisce al riguardo diverse indicazioni sulla natura dell'esistente (indagini specifiche di vario genere, implicazioni non tecniche) che lo studente è tenuto ad integrare nella pratica degli esercizi progettuali. Le modalità di integrazione fanno leva: - su ricerche di tipo più tradizionale (lo studio di esempi riferibili al tema); - su ricerche di tipo più sperimentale (relative alla conoscenza dei luoghi). Conoscenze specifiche consolidate e rinnovate dalla prassi, e analisi descrittive degli aspetti formali di un determinato contesto fisico, stimolano lo studente all'aggiornamento e lo predispongono alla continuità della ricerca e del giudizio critico, condizione necessaria all'apprendimento autonomo nel corso dell'attività professionale. L'esame finale costituisce la prova di tale capacità elaborativa.
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TAORMINA FRANCESCO MARIA
( programma)
Per il Corso di Composizione 3 + laboratorio tutte le attività formative previste sono calibrate sui corrispondenti OBIETTIVI FORMATIVI. Essendo relativo al terzo di quattro Corsi di Composizione, il PROGRAMMA è rapportato al corrispondente livello di apprendimento. Per rendere confrontabili gli OBIETTIVI FORMATIVI al PROGRAMMA questo ne segue l’ordine degli argomenti.
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE:
Per il Corso di Composizione 3 + laboratorio, le modalità didattiche previste riguardano: - la didattica frontale, svolta tramite lezioni sul tema scelto e seminari con la partecipazione di docenti invitati; - l'approfondimento autonomo svolto dagli studenti tramite esercizi di progettazione sul tema; - il coinvolgimento degli stessi studenti nelle attività di laboratorio, in cui sviluppare analisi progettuali di opere di architettura inerenti al tema.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE:
Per il Corso di Composizione 3 + laboratorio, il tema per gli esercizi progettuali da svolgere riguarda “La città antica, la sua archeologia e il progetto del museo”. Il tema comprende quello, oggi centrale, dei servizi e del rapporto che l’architettura contemporanea ha con le preesistenze. Le modalità didattiche previste riguardano: - l’elaborazione di progetti architettonici, redatti sulla base di un programma e svolti secondo tecniche di rappresentazione tradizionali e avanzate; - il monitoraggio e la revisione della elaborazione e delle analisi progettuali; - la verifica programmata dei risulti dell’apprendimento.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO:
Per il Corso di Composizione 3 + laboratorio, le modalità didattiche previste riguardano: - l’approfondimento delle analisi condotte nel laboratorio tramite specifiche ricerche bibliografiche (v. testi adottati e bibliografia di riferimento); - il confronto tra punti di vista diversi sul tema, tramite specifiche attività seminariali.
ABILITÀ COMUNICATIVE:
Per il Corso di Composizione 3 + laboratorio, il lavoro di gruppo contribuisce alla formazione di attitudini indispensabili nella prassi operativa del progetto di architettura. Il Corso stabilisce il numero massimo di studenti e le relative attività, che saranno comunque valutate individualmente. Le modalità didattiche previste riguardano l’organizzazione di seminari intermedi e verifiche durante i quali gli studenti devono: - presentare gli elaborati architettonici richiesti; - illustrare i temi con l’ausilio di supporti digitali: - dimostrare la capacità dell’uso del linguaggio specifico.
CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO:
Per il Corso di Composizione 3 + laboratorio, il tema per gli esercizi progettuali consente l’integrazione di diverse conoscenze specifiche che contribuiscono alla formazione del progetto di architettura: da quelle tecniche a quelle più propriamente legate ai significati della forma. Si tratta di aspetti che richiedono la capacità di un continuo aggiornamento e che quindi il Corso tratta come una modalità di ricerca utile per la professione.
 - F. TAORMINA (a cura di F. CERRINI), Esercizi di composizione. Un piccolo museo, Aracne, Roma 2007. - L. BASSO PERESSUT – P.F. CALIARI, Architettura per l’Archeologia. Museografia e allestimento, Prospettive, Roma, 2014. - F. FABRIZZI, Con le Rovine. La musealizzazione contemporanea del sito archeologico, Edifir, Firenze, 2015. - A. MAROTTA, Archeologie. Il progetto e la memoria del tempo. Quaderni di Architettura dell’ANCE. Edilstampa, Roma, 2015. - L. BASSO PERESSUT – P.F. CALIARI (a cura di), Piranesi Prix de Rome. Progetti per la nuova Via dei Fori Imperiali, Aión Edizioni, Firenze, 2017.
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ICAR/14
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Attività formative caratterizzanti
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